L’etichetta presente sulle bottiglie di Vino condiziona nella maggior parte dei casi l’acquisto del fruitore, che si trovi al supermercato o in enoteca.

Spesso tendiamo a scegliere il vino giusto per una ricorrenza o per un pasto, a seconda delle sensazioni, ricordi, o pensieri che l’etichetta evoca in noi.

Quest’ultima infatti, influenza l’acquisto dell’utente e non di poco. Tante sono le caratteristiche organolettiche e di vinificazione che distinguono un vino da un altro, ma il consumatore difficilmente ne è cultore o conoscitore ed è per questo, che l’utente è catturato ed attento alla sola estetica della bottiglia in tutti i suoi dettagli. Un prodotto ben presentato acquista fascino, appeal e di conseguenza, valore. Segno di un’Azienda vitivinicola che veicola la propria qualità attraverso la cura dell’estetica.

Il vino è emozione, è storia e l’identità visiva di esso, o meglio della sua veste, deve trasmettere all’acquirente un’idea, un mondo riconoscibile tra tanti, svariati competitor.

L’occhio resta il veicolo principale nella scelta di un vino, convincendo il fruitore sulla qualità del gusto e la garanzia del suo valore socioculturale. Ecco dunque l’importanza da parte del produttore di seguire un fil rouge nella costruzione dell’idea grafica che sia affine ai valori aziendali, al terroir e alla brand identity, senza mai sottovalutare l’importanza di elementi grafici e colori.

Studi di neuromarketing e di filosofia dei mezzi di comunicazione sottolineano quanto l’approccio empatico ad un prodotto, sia fondamentale nel processo di acquisto. Un orientamento emozionale condurrà il consumatore ad identificare il suo bisogno in una veste grafica propiziante.

Creare una propria identità e differenziarsi dai competitor è di fondamentale importanza, soprattutto in un mercato, come quello italiano, ricco di storia, tradizione e cultura, in cui vige l’onere e l’onore di valorizzare questo incantevole patrimonio.