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Wineteller: come gli influencer migliorano la brand awareness nel vino.

L’utilizzo dei social network e dei canali digitali è una strategia fondamentale per espandere la conoscibilità del brand. La testimonianza di una delle più autorevoli influencer del vino.

Anais Cancino, meglio conosciuta come Wineteller, brillante influencer di origine messicana, approda in Europa per i suoi studi, laureandosi a Roma, da dove inizia i suoi viaggi per la penisola italiana.

Successivamente si sposta in Francia dove conosce Bernard Burtschy, scrittore di vino per l’Avis du Vin, rubrica settimanale per il quotidiano francese Le Figaro, che presto diventa il suo mentore.

Ritorna in Italia per la specialistica e durante il Vinitaly del 2016 decide di aprire il suo profilo Instagram, Wineteller appunto, con il desiderio di raccontare il vino in un modo differente.

Anais, infatti, ci tiene a non mostrarsi sul suo profilo, affinché il vino possa essere il protagonista principale delle sue pubblicazioni, scegliendo di raccontare la storia e l’azienda dietro ogni vino che assaggia. Anais è stata un’importante testimonianza nel nostro Campus Comunicazione e ha chiarito l’importanza che rivestono i social per la promozione e per raccontare il vino italiano.

La sua scelta di non mostrarsi in volto sui suoi canali network, ha permesso di non sovrapporre l’immagine dei Anais con i contenuti che lei diffonde. Una scelta coraggiosa ed intelligente al tempo stesso che rompe, tra l’altro, molti schemi di numerosi influencer che hanno invece fatto prevalere la loro immagine rispetto ai racconti del vino.

Non ci stanchiamo mai di dirlo, la diversità italiana in tema vitivinicolo rappresenta una ricchezza che va altamente valorizzata ed i nuovi strumenti digitali ci permettono un approccio diretto e facile col consumatore finale. Pertanto, non bisogna guardare a questi nuovi strumenti come elementi sovversivi, bensì integrarli all’interno di un progetto comunicativo ben strutturato.

“Bisogna vedere la comunicazione digitale come un investimento e non come una spesa, con possibilità di grandi ritorni nel tempo” ci confida Anais.

Ma come sviluppare una strategia comunicativa di successo sui social?

Preziosi i consigli che ci ha condiviso al fine di migliorare la propria comunicazione aziendale sui social e per evitare errori comunicativi:

declinare il contenuto in base a ogni diverso social media, senza ragionare che siano uguali tra di loro, in quanti ogni social ha un pubblico ed un target diverso; essere costanti nella pubblicazione, con almeno 2 – 3 post alla settimana; sforzarsi di pubblicare contenuto di qualità, con foto ben definite e rappresentative; dotarsi di una figura specifica interna o esterna all’azienda che si dedichi a seguire i canali digitali. Spesso infatti, la maggior parte delle cantine, valutano i social media come un’attività da tenere in secondo piano rispetto ad altre attività aziendali. Tuttavia, se utilizzati e seguiti con cura permettono di intercettare efficacemente i potenziali clienti; prestare attenzione agli orari di pubblicazione. Se ad esempio si vuole intercettare il pubblico statunitense, bisogna tenere in considerazione la diversità di fuso orario.

Inoltre, avvalersi di un influencer potrebbe essere una chiave strategica per promuovere i propri vini, tuttavia con alcuni accorgimenti: scegliere un influencer i cui follower siano in linea (coerenti) con gli obiettivi di target aziendali. Se ad esempio si desidera ampliare il proprio pubblico in un determinato Paese, è bene affidarsi ad un influencer locale il cui pubblico sia in linea con gli obiettivi; prima di affidarsi ad un influencer è bene controllare i suoi follower effettivi; conoscere bene il pubblico a cui si rivolge, quali metodi comunicativi utilizza e se vi potrebbe essere una coesione con i valori aziendali.

Alla domanda più diretta se gli influencer siano effettivamente in grado di incrementare le vendite delle cantine con le quali operano, la fondatrice di Wineteller ha sottolineato che questo processo, a differenza di altri settori come quello della moda, nel sistema vinicolo risulta un po’ più complicato.

Il ritorno di investimento apportato da un influencer è da prendere in considerazione in un’ottica di lungo periodo, con benefici in termini di riconoscibilità e brand awareness. Tramite la visibilità sui social network, infatti, sarà possibile intercettare i bisogni di un bacino di utenti più giovanili e che maggiormente influenzeranno i consumi nei prossimi anni, apportando così benefici in termini di riconoscibilità nel lungo periodo.

fonte: Wine Meridian (https://www.winemeridian.com)

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